Discussione:
AI generativa e paternità delle opere
(troppo vecchio per rispondere)
malattiax
2024-07-02 17:27:19 UTC
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Accusereste di aver utilizzato mezzi illeciti uno studente che nel
realizzare una tesi di laurea abbia utilizzato un controllo automatico
di ortografia e grammatica per rimuovere eventuali errori? Sicuramente no.
(Magari nei primi anni 80 quando i primi studenti hanno usato Wordstar
con correttore ortografico gli altri erano invidiosi e dicevano “eh ma
se non avesse usato il controllo ortografico magari nella tesi ci
sarebbero errori”)

E se uno studente di oggi avesse usato rispettivamente, incorporati nel
word processor:

1) un dizionario di sinonimi e contrari per trovare il sinonimo migliore
di alcune parole?
2) un algoritmo che ti controlla se ciò che c’è scritto (dallo studente)
è giusto, cercando informazioni in rete?
3) un algoritmo che ti modifica in automatico un periodo già scritto per
renderlo più fluido?
4) un algoritmo che a partire da una breve frase ti costruisce un
periodo più articolato per spiegare meglio quello che c’è scritto nella
frase?
5) un algoritmo che a partire da un titolo ti realizza in toto la tesi?

Molti di voi probabilmente penseranno che non ci sia nulla di male
nell’usare gli strumenti n. 1 e 2, magari avrebbero dubbi per il 3 e
penserebbero che non sia giusto usare lo strumento n. 4 e sicuramente il 5.

Perché? Chi decide e in base a quale criterio decide il confine dove si
perde la paternità dell’opera?

Se faccio un’opera d’arte astratta costituita da un solo cerchio fatto
col compasso, i diritti sono di chi ha costruito il compasso?

Se invece l’opera d’arte è una tela vuota (bianca) i diritti sono di chi
ha costruito la tela? La mia opera di artista è materialmente nulla,
anche meno del dover cliccare il tasto “genera” in un software di
intelligenza artificiale generativa.

Se l’opera d’arte è una grafica fatta con photoshop, la Adobe c’entra
qualcosa? Magari l’opera è un quadrato fatto in 10 secondi con dentro un
texture creato da photoshop.

E, lo stesso photoshop, adesso ha l’AI generativa. Perché non ci sarebbe
nulla di male ad usare un filtro di photoshop mentre c’è di male ad
usare la funzione di AI generativa? Cosa cambia?

Molti software risolvono il problema alla radice: se hai pagato la
licenza del software (o l’abbonamento al sito) quello che generi è tutto
tuo. Come se tu usassi un tool da disegno (es. rettangolo) per i disegni
o se tu utilizzassi un suono di un pianoforte digitale per produrre musica.

Il problema è quando uno spaccia l’opera per sua, magari in un concorso
o in ambito scolastico/accademico.

Come la si rimedia? O quantomeno dove si traccia il confine tra quello
che è lecito e non è lecito? In ambito musicale già si usano autotune
per la voce e per gli strumenti correzioni varie in postproduzione
(esempio note perfettamente quantizzate al tick) e alcune tastiere hanno
un arrangiatore automatico.

Adesso l’AI fa una canzone completa.

Come si risolve il problema della paternità dell’opera? Cioè, dove si
pone il confine tra i due estremi opposti (ad esempio in una tesi gli
estremi sono l’intelligenza artificiale che scrive tutto e l’uso di un
semplice controllo ortografico), confine che stabilisce cosa è lecito e
cosa no per poter avere la paternità dell’opera, specie in ambito
scolastico o accademico?
sm
2024-07-03 07:22:29 UTC
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Post by malattiax
Come si risolve il problema della paternità dell’opera?
Dico la mia opinione. Il problema tenderà se non a risolversi almeno a
sgonfiarsi da solo. Il motivo è molto semplice: il presupposto di ogni
problema di paternità dell'opera è che questa abbia un valore sul mercato,
ed è chiaro le opere generate dall'AI di valore non ne generano. Chi è che
riconoscerebbe diritti d'autore per un'opera che chiunque può creare
compreso lui medesimo?
L'AI potrà anche sfornare fior di capolavori ma vuoi per mancanza di
sforzo creativo umano, vuoi per la grande disponibilità, finirà per
inflazionarne il valore.
Post by malattiax
Cioè, dove si
pone il confine tra i due estremi opposti (ad esempio in una tesi gli
estremi sono l’intelligenza artificiale che scrive tutto e l’uso di un
semplice controllo ortografico), confine che stabilisce cosa è lecito e
cosa no per poter avere la paternità dell’opera, specie in ambito
scolastico o accademico?
Il limite non sarebbe difficile da individuare, dal momento in cui
l'algoritmo non interviene più sulla forma ma sul contenuto non è più
un'opera dell'intelletto. D'altra parte non è una questione nuova, è cosa
nota che tutti gli scrittori si affidino agli editor prima di pubblicare
un lavoro eppure nessuno mette in discussione la paternità di un libro che
magari è stato profondamente rivisto e corretto. Si narra che il merito
del primo grande successo di Carver sia stato del suo editor che tagliò
pesantemente i suoi racconti facendone un capolavoro di minimalismo
letterario.
malattiax
2024-07-03 12:45:33 UTC
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Post by sm
Post by malattiax
Come si risolve il problema della paternità dell’opera?
Dico la mia opinione. Il problema tenderà se non a risolversi almeno a
sgonfiarsi da solo. Il motivo è molto semplice: il presupposto di ogni
problema di paternità dell'opera è che questa abbia un valore sul mercato,
ed è chiaro le opere generate dall'AI di valore non ne generano. Chi è che
riconoscerebbe diritti d'autore per un'opera che chiunque può creare
compreso lui medesimo?
Attualmente non è proprio così, c'è talmente tanta parte "random"
nell'algoritmo che, inviando 100 volte la stessa query ti vengono fuori
90 ciofeche o generazioni con veri e propri errori, 8 produzioni belle e
2 capolavori. Mi riferisco in particolare ad un famoso sito che genera
musica. Ogni tanto, molto raramente, spunta fuori un pezzo bellissimo.
(parentesi: i pezzi piu' belli mi son venuti fuori con la versione demo,
della quale non hai i diritti, mentre con quella a pagamento faccio
tentativi su tentativi e viene roba bruttina, mi viene il sospetto che
facciano apposta così per invogliarti quando senti cosa viene fuori con
la demo e una volta che hai pagato ti fanno provare e riprovare per
farti spendere soldi)

Quindi non è vero che chiunque potrebbe creare quell'opera. Quell'opera
identica non verrà probabilmente mai fuori neanche con la stessa query
proprio per quest'altissima dose di randomizzazione. Se ho avuto la
fortuna che quando ho cliccato io è uscita fuori un'opera bellissima,
non è detto che agli altri venga. Gli altri vogliono provare? Che si
accomodino, magari non gli viene nulla di buono in 1000 tentativi (e
intanto pagano) o magari gli viene meglio della mia al primo tentativo
(ma probabilmente non gli verrà mai uguale alla mia)... allora perché
non comprare direttamente la mia ad un prezzo accettabile dando i soldi
a me?
Post by sm
L'AI potrà anche sfornare fior di capolavori ma vuoi per mancanza di
sforzo creativo umano, vuoi per la grande disponibilità, finirà per
inflazionarne il valore.
Questo sì, ma il loro gioco (e qui si torna ai miei sospetti di cui
sopra) sta nel fatto che il capolavoro ti vien fuori dopo decine e
decine di tentativi
(mentre nella versione demo ti vien fuori quasi subito).
E' come una videolottery, del tipo che all'inizio ti fa vincere per
invogliarti e poi ti fa provare e riprovare e non vinci mai.
Post by sm
Post by malattiax
Cioè, dove si
pone il confine tra i due estremi opposti (ad esempio in una tesi gli
estremi sono l’intelligenza artificiale che scrive tutto e l’uso di un
semplice controllo ortografico), confine che stabilisce cosa è lecito e
cosa no per poter avere la paternità dell’opera, specie in ambito
scolastico o accademico?
Il limite non sarebbe difficile da individuare, dal momento in cui
l'algoritmo non interviene più sulla forma ma sul contenuto non è più
un'opera dell'intelletto. D'altra parte non è una questione nuova, è cosa
nota che tutti gli scrittori si affidino agli editor prima di pubblicare
un lavoro eppure nessuno mette in discussione la paternità di un libro che
magari è stato profondamente rivisto e corretto. Si narra che il merito
del primo grande successo di Carver sia stato del suo editor che tagliò
pesantemente i suoi racconti facendone un capolavoro di minimalismo
letterario.
Che potere ha l'editor? Potrebbe togliere in toto un personaggio
secondario o dei veri e propri pezzi di storia? Oppure puo' intervenire
solo sulla forma?
sm
2024-07-03 21:41:53 UTC
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Post by malattiax
Post by sm
Post by malattiax
Come si risolve il problema della paternità dell’opera?
Dico la mia opinione. Il problema tenderà se non a risolversi almeno a
sgonfiarsi da solo. Il motivo è molto semplice: il presupposto di ogni
problema di paternità dell'opera è che questa abbia un valore sul mercato,
ed è chiaro le opere generate dall'AI di valore non ne generano. Chi è
che riconoscerebbe diritti d'autore per un'opera che chiunque può
creare compreso lui medesimo?
Attualmente non è proprio così, c'è talmente tanta parte "random"
nell'algoritmo che, inviando 100 volte la stessa query ti vengono fuori
90 ciofeche o generazioni con veri e propri errori, 8 produzioni belle e
2 capolavori.
"attualmente", ma comprenderai che la situazione è in rapidissima
evoluzione. Fra cinque anni sarà tutto diverso.
Post by malattiax
Quindi non è vero che chiunque potrebbe creare quell'opera. Quell'opera
identica non verrà probabilmente mai fuori neanche con la stessa query
proprio per quest'altissima dose di randomizzazione.
Ma io non intendevo mica questo. Intendevo dire io che di musica non
capisco un cazzo posso comunque generare un pezzo valido. Certo, mi ci
vogliono cento tentativi, ma cosa sono cento tentativi? A un musicista
servono mesi di lavoro per uscire con un pezzo, io quanto ci metto a fare
cento click con il mouse? Mezza giornata a stare comodi?
Post by malattiax
Gli altri vogliono provare? Che si
accomodino, magari non gli viene nulla di buono in 1000 tentativi (e
intanto pagano) o magari gli viene meglio della mia al primo tentativo
(ma probabilmente non gli verrà mai uguale alla mia)... allora perché
non comprare direttamente la mia ad un prezzo accettabile dando i soldi
a me?
Non ho capito dove vuoi andare a parare.
Post by malattiax
Post by sm
L'AI potrà anche sfornare fior di capolavori ma vuoi per mancanza di
sforzo creativo umano, vuoi per la grande disponibilità, finirà per
inflazionarne il valore.
Questo sì, ma il loro gioco (e qui si torna ai miei sospetti di cui
sopra) sta nel fatto che il capolavoro ti vien fuori dopo decine e
decine di tentativi (mentre nella versione demo ti vien fuori quasi
subito).
Scusa l'ignoranza, ma stai dicendo che la versione demo produce già essa
dei capolavori?
Cioè tu hai provato e ti è uscito subito un capolavoro, mentre agli altri
non può succedere la stessa cosa?
Post by malattiax
Post by sm
Il limite non sarebbe difficile da individuare, dal momento in cui
l'algoritmo non interviene più sulla forma ma sul contenuto non è più
un'opera dell'intelletto. D'altra parte non è una questione nuova, è
cosa nota che tutti gli scrittori si affidino agli editor prima di
pubblicare un lavoro eppure nessuno mette in discussione la paternità
di un libro che magari è stato profondamente rivisto e corretto. Si
narra che il merito del primo grande successo di Carver sia stato del
suo editor che tagliò pesantemente i suoi racconti facendone un
capolavoro di minimalismo letterario.
Che potere ha l'editor? Potrebbe togliere in toto un personaggio
secondario o dei veri e propri pezzi di storia? Oppure puo' intervenire
solo sulla forma?
Non ha "potere", è una figura professionale che collabora con l'autore. Di
base fa l'impaginazione, corregge gli errori, la punteggiatura, aggiusta
la scorrevolezza del testo. Ad un autore esordiente può dare anche
indicazioni più spinte che riguardano gli aspetti tecnici e narrativi.
malattiax
2024-07-04 13:37:33 UTC
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Post by sm
Post by malattiax
Post by sm
Post by malattiax
Come si risolve il problema della paternità dell’opera?
Dico la mia opinione. Il problema tenderà se non a risolversi almeno a
sgonfiarsi da solo. Il motivo è molto semplice: il presupposto di ogni
problema di paternità dell'opera è che questa abbia un valore sul mercato,
ed è chiaro le opere generate dall'AI di valore non ne generano. Chi è
che riconoscerebbe diritti d'autore per un'opera che chiunque può
creare compreso lui medesimo?
Attualmente non è proprio così, c'è talmente tanta parte "random"
nell'algoritmo che, inviando 100 volte la stessa query ti vengono fuori
90 ciofeche o generazioni con veri e propri errori, 8 produzioni belle e
2 capolavori.
"attualmente", ma comprenderai che la situazione è in rapidissima
evoluzione. Fra cinque anni sarà tutto diverso.
Post by malattiax
Quindi non è vero che chiunque potrebbe creare quell'opera. Quell'opera
identica non verrà probabilmente mai fuori neanche con la stessa query
proprio per quest'altissima dose di randomizzazione.
Ma io non intendevo mica questo. Intendevo dire io che di musica non
capisco un cazzo posso comunque generare un pezzo valido. Certo, mi ci
vogliono cento tentativi, ma cosa sono cento tentativi? A un musicista
servono mesi di lavoro per uscire con un pezzo, io quanto ci metto a fare
cento click con il mouse? Mezza giornata a stare comodi?
Post by malattiax
Gli altri vogliono provare? Che si
accomodino, magari non gli viene nulla di buono in 1000 tentativi (e
intanto pagano) o magari gli viene meglio della mia al primo tentativo
(ma probabilmente non gli verrà mai uguale alla mia)... allora perché
non comprare direttamente la mia ad un prezzo accettabile dando i soldi
a me?
Non ho capito dove vuoi andare a parare.
Voglio andare a parare sul fatto che tu puoi anche generare 100000 opere
con un click ma se quella che ti piace l'ho generata io col mio di
click, ho diritto di vendertela per soldi?

Non ha importanza il fatto che tu ne puoi generare altre... sono
comunque altre, ma se a te piace la mia? Anche di donne ce ne sono
milioni in giro eppure la gente si scanna per una donna in particolare.
sm
2024-07-06 09:19:25 UTC
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Post by malattiax
Post by sm
Gli altri vogliono provare? Che si accomodino, magari non gli viene
nulla di buono in 1000 tentativi (e intanto pagano) o magari gli viene
meglio della mia al primo tentativo (ma probabilmente non gli verrà
mai uguale alla mia)... allora perché non comprare direttamente la mia
ad un prezzo accettabile dando i soldi a me?
Non ho capito dove vuoi andare a parare.
Voglio andare a parare sul fatto che tu puoi anche generare 100000 opere
con un click ma se quella che ti piace l'ho generata io col mio di
click, ho diritto di vendertela per soldi?
Certo che ne hai diritto, mica è questo il problema.
Post by malattiax
Non ha importanza il fatto che tu ne puoi generare altre... sono
comunque altre, ma se a te piace la mia?
E come faccio a saperlo? Sei uno dei milioni di sconosciuti e hai generato
quel brano per puro caso e non per merito o talento, che probabilità ci
sono che io ascolti quel brano piuttosto che uno dei millemila altri
contenuti analoghi che sicuramente saranno in circolazione?
Post by malattiax
Anche di donne ce ne sono
milioni in giro eppure la gente si scanna per una donna in particolare.
Mah, non so dove vivi te ma qui pur con le dovute eccezioni tutti ci si
accasa con una donna diversa. E in ogni caso il presupposto primo affinché
tu t'innamori di una donna è che sia nel tuo cerchio di relazioni, o che
almeno tu l'abbia vista. Non è che ti può piacere una donna di cui non
conosci l'esistenza, solo per una questione teorica.
Roberto Deboni DMIsr
2024-07-15 11:51:01 UTC
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Post by malattiax
Accusereste di aver utilizzato mezzi illeciti uno studente che nel
realizzare una tesi di laurea abbia utilizzato un controllo automatico
di ortografia e grammatica per rimuovere eventuali errori? Sicuramente no.
Cominciamo male: da una domanda interessante entriamo in
un testo che usa tattiche da propaganda canaglia.
Ovvero ha gia' implicato in premessa una risposta come
"ovvia". Cosi' perde il filo anche lei e manca la questione.
Post by malattiax
(Magari nei primi anni 80 quando i primi studenti hanno usato Wordstar
con correttore ortografico gli altri erano invidiosi e dicevano “eh ma
se non avesse usato il controllo ortografico magari nella tesi ci
sarebbero errori”)
Dipende dal tipo di esame. Se e' un esame di ortografia,
ovviamente ogni soluzione di correzione automatica va vietata.
Ma scherziamo ?
Post by malattiax
E se uno studente di oggi avesse usato rispettivamente, incorporati nel
1)    un dizionario di sinonimi e contrari per trovare il sinonimo
migliore di alcune parole?
2)    un algoritmo che ti controlla se ciò che c’è scritto (dallo
studente) è giusto, cercando informazioni in rete?
3)    un algoritmo che ti modifica in automatico un periodo già scritto
per renderlo più fluido?
4)    un algoritmo che a partire da una breve frase ti costruisce un
periodo più articolato per spiegare meglio quello che c’è scritto nella
frase?
5)    un algoritmo che a partire da un titolo ti realizza in toto la tesi?
Molti di voi probabilmente penseranno che non ci sia nulla di male
nell’usare gli strumenti n. 1 e 2, magari avrebbero dubbi per il 3 e
penserebbero che non sia giusto usare lo strumento n. 4 e sicuramente il 5.
E daie'. La questione e' in cosa consiste la prova. Ovvero quale
capacita' dello studente si vuole misurare. Viene da domandarsi
se in certe localita' italiane la cultura e' quella di insegnare
"come fregare" ...

Domanda: se la prova vuole verificare la memorizzazione della
tabella Pitagorica (si insegna ancora ad impararla a memoria ?)
va permesso l'uso della calcolatrice ?
Post by malattiax
Perché? Chi decide e in base a quale criterio decide il confine dove si
perde la paternità dell’opera?
Ed ecco la tattica canaglia: il salto della frasca.
Prima si parlava di esaminare la capacita' e il progresso
di uno studente e poi si salta al diritto d'autore, con un
volo pindarico senza precedenti.

Ovviamente cosi' faccendo si manca completamente la questione
di cui al titolo. Notare che cosi' quasi meta' del messaggio e'
servito solo a "riempirvi la testa" con una divagazione fuori tema.
Come se l'OP volesse stancarvi, distrarvi ...

----------------------------------------------------------------------

Ed ora inizia la parte pertinente rispetto all'oggetto
Post by malattiax
Se faccio un’opera d’arte astratta costituita da un solo cerchio fatto
col compasso, i diritti sono di chi ha costruito il compasso?
Domanda idiota e mal specificata. Di quali "dirtti" parla ?
Precisiamolo: "diritto d'autore" che cosi' evitiamo confusioni.
O intendeva altro ?
E poi, perche' l'opera d'arte deve essere "astratta" ?
Lei continua ad introdurre informazioni inutili, annebbiando
quindi il campo. Perche' ? Quando un argomento e' delicato,
difficile, non e' meglio spurgarlo di qualsiasi elemento
spurio, ed andare DRITTI ALLA QUESTIONE ?

E poi la domanda e' internazionale o italiana ?

E poi c'e' pure ignoranza su cosa e' l'arte.
Ovviamente non e' il cerchio! Specialmente se il cerchio
e' stato ottenuto in modo meccanico. L'arte e' il "contesto"
in cui il cerchio e' stato inserito! Fosse anche una
semplice tela. O un cartone.

Il compasso invece e' uno strumento. Nulla di piu'.
Olretutto non e' neanche uno strumento brevettato (cosa che
potrebbe introdurre qualche aspetto giuridico).
Esattamente come sono meri strumenti di uso e diffusione
comune, martello e scalpello. Con cui si fanno le statue.
Post by malattiax
Se invece l’opera d’arte è una tela vuota (bianca) i diritti
E daie'! Ma di quali "diritti" continua a berciare ?
Il diritto alla espressione ?
Post by malattiax
sono di chi ha costruito la tela?
Ma non dica scemenze! Una tela, come acquistata tal qual, non
e' mai stata un opera d'arte. La tela, invece, confezionata
in qualche modo (ad esempio in un drappo rosso intorno alla
tela) potrebbe diventare un opera d'arte.

A questo punto occorre
Post by malattiax
La mia opera di artista è materialmente nulla,
Un meccanico aggiusta un motore con una semplice martellata.
Ha diritto al compenso ? Ovviamente si', visto che e' solo
lui a sapere dove dare la martellata nel modo e nel punto
giusto. Quindi e' irrilevante la "quantita' di lavoro
<manuale>" dietro ad un opera d'arte. E in particolare,
nel caso dell'ingegno (come quello dell'artista) come fa
a misurare il tempo in cui la creazione si e' formata nella
mente ? Solo perche' per fare una statua ci vogliono ore
non significa che avra' piu' valore artistico di un
quadro schizzato in dieci minuti. L'arte non si misura
come un attivita' manuale. O vuole stabilire una
tariffa oraria per dare il valore ad un opera d'arte ?
Scemenze!

E continua a mancare il punto della questione.
Lancia sassi tutto intorno, ma senza mai entrare
nella questione. Perche' lo fa ?
Post by malattiax
anche meno del dover cliccare il tasto “genera” in un
software di intelligenza artificiale generativa.
Come appena spiegato: E' IRRILEVANTE i tempo impiegato
"materiale". Lei non ha idea di cosa significa "creare".
Non e' qualcosa che si misura con il cronometro.

ATTENZIONE: se introduco "spazzatura" (mentale) nei dati
richiesti per valutare un questione, cioe' che ottengo
e' "spazzatura".
Post by malattiax
Se l’opera d’arte è una grafica fatta con photoshop,
la Adobe c’entra qualcosa? Magari l’opera è un quadrato
fatto in 10 secondi con dentro un texture creato da photoshop.
E continua, continua, con questa tattica canaglia. Ma secondo
lei ripetere tre volte una scemenza la rende meno scema ?
Ma ora intuisco: questi primi due terzi stupidi del suo
messaggio servono a preselezionare gli interlocutori.
Cosi' rimangono solo gli stupidi con cui lei si misura
meglio. Infatti, i piu' seri, se non si mettono con grande
pazienza, a questo punto hanno gia' chiuso il messaggio.
Post by malattiax
E, lo stesso photoshop, adesso ha l’AI generativa.
"generativa" di cosa ?
Post by malattiax
Perché non ci sarebbe nulla di male ad usare un filtro di
photoshop mentre c’è di male ad usare la funzione di AI
generativa? Cosa cambia?
Ma chi diamine dice che c'e' qualcosa di male ?
E' lei ad introdurre il concetto di "bene" o "male" nel
tema. Perche' ? Cosa diamine c'entra !!!
Nulla fare, con gli stupidi non riesco ad essere paziente.

E peralto si continua a non entrare nel merito implicato
dall'oggetto della discussione. ADESSO BASTA, introduciamolo
questo "diritto d'autore"! Non e' qualcosa di vago, e se ne
vogliamo parlare seriamente andiarmo a citare le legge.
LA LEGGE! E cosa crede, che si danno milioni di euro su
"vaghe affermazioni di pancia" o basandosi su qualche
"morale popolare" ?

C'e' un intero titolo (IX) del Codice Civile dedicato ai
"dirittu sulle opere dell'ingegno e sulle invenzioni
industriali" e in particolare al Capo I abbiamo:

"Del diritto di autore sulle opere dell'ingegno letterarie
e artistiche"

Se vogliamo parlare di diritti in Italia, dobbiamo partire
da questo, altrimenti si dice di tutto e niente o si fa
propaganda canaglia.

Art.2575 - Oggetto del diritto

"Formano oggetto del diritto di autore le opere dell'ingegno
di carattere creativo che appartengono alle scienze, alla
letteratura, alla musica, alle arti figurative,
all'architettura, al teatro e alla cinematografia, qualunque
ne sia il modo o la forma di espressione."

Art. 2576 - Acquisto del diritto

"Il titolo originario dell'acquisto del diritto di autore è
costituito dalla creazione dell'opera, quale particolare
espressione del lavoro intellettuale."

E gia' qui e' lampante che il mero acquisto di una tela
non rientra nel tema. Deve esserci un atto "creativo",
una "espressione intellettuale" (ovvero artistica).
Andare in negozio e tornare con la tela non fa scattare
alcun diritto riconosciuto dalla legge.-E con questo
abbiamo cassato tre quarti del suo polpettone.
Post by malattiax
Molti software risolvono il problema
Quale problema ? Per comunicare occcorre scrive messaggi
compiuti. A meno che non voglia fare propaganda canaglia
alla "fuori dal coro".
Post by malattiax
alla radice: se hai pagato la licenza del software
(o l’abbonamento al sito) quello che generi è tutto
tuo.
Ho capito male, oppure sta affermando che se utilizzo un
martello e scalpello rubati perdo il diritto d'autore
sulla statua che ho creato ?
Post by malattiax
Come se tu usassi un tool da disegno (es. rettangolo)
per i disegni o se tu utilizzassi un suono di un
pianoforte digitale per produrre musica.
Ma che razza di divagazioni fuori tema ? COSA DIAMINE
C'ENTRA IL TIPO DI STRUMENTO CON LA CREAZIONE DI UN
OPERA DI INGEGNO ?
Post by malattiax
Il problema è quando uno spaccia l’opera per sua,
Lei non ha mostrato di sapere descrivere cosa e'
un opera di ingegno e quindi se ne esce con assurdita'.
Post by malattiax
magari in un concorso o in ambito scolastico/accademico.
"concorso" ? MA CHE DIAMINE C'ENTRANO I CONCORSI CON
LA CREATIVITA' ? Oppure l'ambito scolastico/accademico ?
Lei ha grosse tare nella conoscenza.
Post by malattiax
Come la si rimedia?
A cosa vuole rimediare ?
Post by malattiax
O quantomeno dove si traccia il confine tra quello
che è lecito e non è lecito?
LECITO COSA ?!!!
Se lei non focalizza la questione non fara' altro che
perdere il filo e farlo perdere agli stupidi che non
abbiano visto tra le righe il suo uso di tattiche
spregevoli ad ottenere ragione a priori avendo torto.
Post by malattiax
In ambito musicale già si usano autotune per la voce
E quindi ?
Post by malattiax
e per gli strumenti correzioni varie in postproduzione
(esempio note perfettamente quantizzate al tick)
e alcune tastiere hanno un arrangiatore automatico.
E quindi ?
Post by malattiax
Adesso l’AI fa una canzone completa.
E di nuovo il balzo pindarico senza alcuna logica.
L'utilizzatore della AI ha "comperato la tela vuota"
(parafrasando la sua idiozia sopra) oppure ha fornito
qualche dato, parametro alla AI ?

Ha una risposta ?
Post by malattiax
Come si risolve il problema della paternità dell’opera?
Forse con quella della maternita' ?

Vediamo di chiarire che prima di tutto, non esiste alcun
diritto naturale alla propria creativita'. PUNTO!
Si tratta di un "privilegio" concesso dalla collettivita'
(tipicamente occidental), volto ad incentivare una maggiore
produzione creativa e di invenzioni.

E quindi qualsiasi ragionamento basato su moralismi o
presunte logiche di giustizia etica NON HANNO ALCUN SENSO!
Cio' che conta e' cio' che la collettivita' ha deciso
come SCRITTO NELLE LEGGI. Nulla di piu'.
Post by malattiax
Cioè, dove si
pone il confine tra i due estremi opposti (ad esempio
in una tesi gli estremi sono l’intelligenza artificiale
che scrive tutto e l’uso di un semplice controllo
ortografico), confine che stabilisce cosa è lecito
Allora, qui il "lecito" si riferisce al superamento di
una prova d'esame. Infatti la tesi e' uno degli elementi
necessari per superare l'esame di laurea.
Usare una tesi di totale creazione automatica e'
ovviamente una truffa.

Inoltre, molti non capiscono, o non vogliono capire,
cadendo nel tranello dei commerciali di definire le AI
"intelligenze" quando in realta' si tratta solo di
sistemi SL (self-learning), che cio' che le AI propinano
non e' affatto "creazione" della AI ma estratta da
lavori altrui.
Quindi il rischio piu' grosso in cui incorre l'idiota che si
fa fare tutta la tesi da una "AI" e' quello di una accusa di
plagio. Ed e' in questo senso che si entra nel tema
del diritto d'autore: ovvero quello del FURTO del lavoro
altrui !!! Perche' e' questo che si fa con un certo uso
delle AI in ambito artistico e letterario.
Post by malattiax
e
cosa no per poter avere la paternità dell’opera,
specie in ambito scolastico o accademico?
Per avere il "diritto d'autore" (paternita' ?)
occorre che sia una "opera dell'ingegno" ottenuto
tramite la "CREAZIONE DELL'OPERA", una espressione
del PRORIO lavoro intellettuale (cfr.art.2576).

Possiamo avere una definizione ancora piu' dettagliata dalla
Legge 633/1941, cosidetta "Legge sul Diritto d'Autore":

Art. 1

"Sono protette ai sensi di questa legge le opere dell'ingegno
di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla
musica, alle arti figurative, all'architettura, al teatro ed
alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di
espressione."

"Sono altresì protetti i programmi per elaboratore come opere
letterarie ai sensi della Convenzione di Berna sulla protezione
delle opere letterarie ed artistiche ratificata e resa esecutiva
con legge 20 giugno 1978, n. 399, nonché le banche di dati che
per la scelta o la disposizione del materiale costituiscono una
creazione intellettuale dell'autore."

Art. 2

"In particolare sono comprese nella protezione:

1) le opere letterarie, drammatiche, scientifiche, didattiche,
religiose, tanto se in forma scritta quanto se orale;
2) le opere e le composizioni musicali, con o senza parole, le
opere drammatico-musicali e le variazioni musicali
costituenti di per sé opera originale;
3) le opere coreografiche e pantomimiche, delle quali sia
fissata la traccia per iscritto o altrimenti;
4) le opere della scultura, della pittura, dell'arte del disegno,
della incisione e delle arti figurative similari, compresa la
scenografia;
5) i disegni e le opere dell'architettura;
6) le opere dell'arte cinematografica, muta o sonora, semprechè
non si tratti di semplice documentazione protetta ai sensi
delle norme del capo quinto del titolo secondo.
7) le opere fotografiche e quelle espresse con procedimento
analogo a quello della fotografia sempre che non si tratti di
semplice fotografia protetta ai sensi delle norme del
capo V del titolo II.
8) i programmi per elaboratore, in qualsiasi forma espressi
purché originali quale risultato di creazione intellettuale
dell'autore. Restano esclusi dalla tutela accordata dalla
presente legge le idee e i principi che stanno alla base di
qualsiasi elemento di un programma, compresi quelli alla base
delle sue interfacce. Il termine programma comprende anche
il materiale preparatorio per la progettazione del programma
stesso.
9) Le banche di dati di cui al secondo comma dell'articolo 1,
intese come raccolte di opere, dati o altri elementi
indipendenti sistematicamente o metodicamente disposti ed
individualmente accessibili mediante mezzi elettronici o
in altro modo. La tutela delle banche di dati non si estende
al loro contenuto e lascia impregiudicati diritti esistenti
su tale contenuto.
10) Le opere del disegno industriale che presentino di per sé
carattere creativo e valore artistico.

Art. 3

"Le opere collettive, costituite dalla riunione di opere o di parti
di opere, che hanno carattere di creazione autonoma, come
risultato della scelta e del coordinamento ad un determinato fine
letterario, scientifico, didattico, religioso, politico od
artistico, quali le enciclopedie, i dizionari, le antologie, le
riviste e i giornali, sono protette come opere originali,
indipendentemente e senza pregiudizio dei diritti di autore
sulle opere o sulle parti di opere di cui sono composte."

E qui una parte che forse entra piu' nel merito:

Art. 4

"Senza pregiudizio dei diritti esistenti sull'opera originaria,
sono altresì protette le elaborazioni di carattere creativo
dell'opera stessa, quali le traduzioni in altra lingua, le
trasformazioni da una in altra forma letteraria od artistica,
le modificazioni ed aggiunte che costituiscono un rifacimento
sostanziale dell'opera originaria, gli adattamenti, le riduzioni,
i compendi, le variazioni non costituenti opera originale."


E ribadisco: tutto questo e' un privilegio concesso dalla
collettivita', NON E' UN DIRITTO NATURALE DEGLI AUTORI!!!

In Italia questo diritto (privilegio) e' concesso solo alle
persone fisiche (neanche le societa' lo hanno).
Quindi un contenuto creato interamente da una applicazione AI
non potra' mai essere registrata secondo la legge del
diritto d'autore.
D'altra parte, se l'AI e' stata creata dal suo utilizzatore,
ne viene automaticamente che il diritto della produzione
creattiva e' dell'autore della AI, come gia' da
giurisprudenza altrove (non so in Italia).
Ma se l'AI e' mercenaria, creata da altri ?
Allora applichiamo l'art.4, ovvero c'e' un diritto
d'autore di chi ha "perso" il risultato, ma va
salvaguardato il diritto dell'autore della AI ?

Ovviamente tutto questo discorso su basa sull'ipotesi che
il prodotto della AI contenga un minimo di originalita'
creativa (cosa in realta' piuttosto rara ...), altrimenti
si considera di pubblico dominio. E se e' una canzone
orecchiabile, resterebbe lo stesso di pubblico dominio.

Se dovessi fare un paragone: chi gode del diritto d'autore
nel caso di uno schiavo ? In passato il diritto d'autore
delle creazione di uno schiavo spettava al padrone
dello schiavo. L'aiuta questo ?

Dovremo aspettare l'arrivo di una vera AI che poi si batta
per ottenere il risconoscimento di entita' intelligente
(o altrimenti attaccare l'umanita' come in Terminator o
Battlestar Galactica) prima di parlare di diritto d'autore
per opere create da una AI. Sospetto che attualmente
la produzione totalmente di una AI vada considerata
di pubblico dominio, se non e' ottenuto direttamente
dall'autore della AI, ma da un terzo utilizzatore della AI.

In questo caso. trattandosi che le AI e' un programma
software, vale il contratto d'uso della AI. Ma questo
contratto d'uso non ha nulla a che fare con il diritto
d'autore.


Chiudo osservando che le problematiche relativa a
immagini, testi scritto o financo produzione software
presentano significative differenze e sarebbe meglio
discutere nello specifiche invece di perdersi in
discussioni da "massimi sistemi".
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malattiax
2024-07-17 14:25:53 UTC
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Post by Roberto Deboni DMIsr
LECITO COSA ?!!!
Se lei non focalizza la questione
Senza citare la sua inutile supercazzola, le faccio degli esempi
concreti ai quali può semplicemente rispondere SI o NO:

Esempio 1:
Invento il soggetto di un romanzo giallo. La mia invenzione è circa una
paginetta A4 di 1800 battute contenente una bozza grossolana delle
informazioni base del romanzo. A quel punto chiedo a uno o piu' software
di svilupparmelo in 10 capitoli in maniera che il riassunto dei 10
capitoli sia la pagina che ho scritto io.
Il prodotto generato dal software lo rileggo e correggo.
Posso vendere il libro formato dai 10 capitoli mettendomi come autore?
(SI/NO)
Chi è secondo Lei l'autore del romanzo?

Esempio 2:
Chiedo a un software di scrivermi un romanzo giallo in 10 capitoli. Gli
do' solo questa informazione e premo submit. A limite lo faccio 50 volte
e scelgo il romanzo migliore.
Posso vendere il libro formato dai 10 capitoli mettendomi come autore?
(SI/NO)
Chi è secondo Lei l'autore del romanzo?
Roberto Deboni DMIsr
2024-07-18 11:11:42 UTC
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Post by malattiax
LECITO COSA ?!!! Se lei non focalizza la questione
Senza citare la sua inutile supercazzola, le faccio degli esempi
Esempio 1: Invento il soggetto di un romanzo giallo. La mia
invenzione è circa una paginetta A4 di 1800 battute contenente una
bozza grossolana delle informazioni base del romanzo. A quel punto
chiedo a uno o piu' software di svilupparmelo in 10 capitoli in
maniera che il riassunto dei 10 capitoli sia la pagina che ho scritto
io. Il prodotto generato dal software lo rileggo e correggo. Posso
vendere il libro formato dai 10 capitoli mettendomi come autore?
(SI/NO) Chi è secondo Lei l'autore del romanzo?
La persona che ha fatto tutto questo.
Post by malattiax
Esempio 2: Chiedo a un software di scrivermi un romanzo giallo in 10
capitoli. Gli do' solo questa informazione e premo submit. A limite
lo faccio 50 volte e scelgo il romanzo migliore. Posso vendere il
libro formato dai 10 capitoli mettendomi come autore? (SI/NO) Chi è
secondo Lei l'autore del romanzo?
Come gia' detto, e' dubbio che quel prodotto sia originale. Al 90% c'e'
un rischio di plagio (esistono programmi appositi che fanno i confronti
e individuano i testi plagiati).
Ma. nella ipotesi fortunata, che lei riceva un testo originale e che e'
l'unico possessore (fino a pubblicazione), allora giuridicamente e' lei
il proprietario dei diritti d'autore. Anche se ovviamente NON E' LEI
l'autore. Confuso ?
Tutto sta nel fatto che l'autore (un programma, ma potevano anche essere
mille scimmiette a battere su macchine da scrivere) e' una entita' che
la legge non riconosce avere diritti.
E neanche il progettista del programma, se non e' stato incaricato per
tale scopo specifico (generare "quel giallo") ha diritti, SALVO non
abbia sottoscritto una licenza d'utilizzo che lo stabilisca.
L'addestratore di mille scimmiette, una volta che ha consegnato le
scimmiette a chi poi e' andato a trovarsi tra le mani un romanzo
epocale, ha diritti su quel romanzo ? No.
Attenzione, se quel testo giallo finisce nel pubblico dominio, prima
della pubblicazione ovvero della registrazione/indicazione del
copyright, non ha piu' diritto all'esclusiva per la "scoperta".
Di fatto, in questo caso, dove il software ha fatto tutto da solo, le
non e' l'autore ma lo "scopritore" della perla.

Se uno scultore taglia una radice contorta e la mette su un piedistallo,
chi e' l'autore ?
I diritti d'autore, si badi bene, sono tutti dello scultore, ma CHI E'
L'AUTORE di quella radice ?

Mettiamola cosi' (con riserva di verifica): se non c'e' una entita' che
possa vantare il diritto d'autore, il diritto d'autore si trasferisce
allo scopritore (umano, ovvero che puo' vantare tale diritto d'autore).
In altre parole, il diritto d'autore non e' detto vada al reale
creatore fisico dell'opera d'arte.

Insomma, il diritto non si fa a pancia, e l'etica e la morale non
c'entrano un tubo. Occorre LEGGERE e STUDIARE la giurisprudenza, perche'
non c'e' nulla di naturale nel diritto d'autore (ed infatti nel mondo
in cui risiede la maggioranza della popolazione mondiale e' un concetto
estraneo alla cultura locale).
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Marcoxxx
2024-07-18 22:30:20 UTC
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Post by malattiax
Come si risolve il problema della paternità dell’opera?
A mio modo di vedere si risolve banalmente: si considera l'AI come
quello che è, ovvero uno strumento, come una matita o un pennello o
quello che è se devo disegnare o fare un quadro,
una penna se devo scrivere un libro, una chitarra o un autotune o
comunque si chiami, se devo produrre musica e la paternità è di chi usa
lo strumento.
--
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Roberto Deboni DMIsr
2024-07-19 06:17:38 UTC
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Post by Marcoxxx
Post by malattiax
Come si risolve il problema della paternità dell’opera?
A mio modo di vedere si risolve banalmente: si considera l'AI come
quello che è, ovvero uno strumento, come una matita o un pennello o
quello che è se devo disegnare o fare un quadro,
una penna se devo scrivere un libro, una chitarra o un autotune o
comunque si chiami, se devo produrre musica e la paternità è di chi usa
lo strumento.
Esatto.
Ed e' per questo che se lo strumento e' usato dal suo progettista e
costruttore, seppure su commessa, la giurisprudenza assegna a loro
il diritto d'autore, anche se pagati da altri per farlo.

Il problema quindi si sposta su un altro punto: dove funziona lo
strumento ? Se funziona sul mio PC (ho installato il software)
non ci sono dubbi. Ma operando sul cloud, sulla rete, le cose entrano
in una zona potenzialmente grigia (peraltro regolate dalle
onnipresenti licenze d'uso).
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Leonardo Serni
2024-07-21 16:59:44 UTC
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Post by malattiax
E se uno studente di oggi avesse usato rispettivamente, incorporati nel
1) un dizionario di sinonimi e contrari per trovare il sinonimo migliore
di alcune parole?
Legittimo: il dizionario offre una scelta e i mezzi per farla, l'utente opera
questa scelta.
Post by malattiax
2) un algoritmo che ti controlla se ciò che c’è scritto (dallo studente)
è giusto, cercando informazioni in rete?
Non legittimo: la decisione se qualcosa sia "giusta" o meno deve prenderla lo
studente. Se l'algoritmo si limita a trovare concordanze e discordanze, senza
assegnare una priorità, allora è legittimo.
Post by malattiax
3) un algoritmo che ti modifica in automatico un periodo già scritto per
renderlo più fluido?
Non legittimo se lo scopo della produzione ha una componente letteraria visto
che va a interferire proprio con l'oggetto della valutazione. Legittimo se la
componente letteraria non c'è.
Post by malattiax
4) un algoritmo che a partire da una breve frase ti costruisce un
periodo più articolato per spiegare meglio quello che c’è scritto nella
frase?
Come (3), anche se, per dirlo legittimo, pretenderei che l'algoritmo fornisse
una scelta fra varie frasi che "spiegano meglio" in modi diversi, così che lo
studente fosse colui che decide cosa è "meglio". Se decide la macchina, ovvio
che il merito non posso darlo allo studente.
Post by malattiax
Perché? Chi decide e in base a quale criterio decide il confine dove si
perde la paternità dell’opera?
Non credo ci sia questo confine. Del resto, anche le frasi che usiamo vengono
giocoforza da letture di fonti altrui; il fatto che non ci ricordiamo da dove
non rende la frase "nostra".

Quindi la "paternità" che posso avere io in una frase è l'aver deciso che, in
un dato punto, ci stesse bene l'affermare di contenere moltitudini - o magari
dire 'io sono Legione, contengo moltitudini'. Di mio c'è l'accostamento, e le
due immagini si devono a fonti precedenti.
Post by malattiax
Se faccio un’opera d’arte astratta costituita da un solo cerchio fatto
col compasso, i diritti sono di chi ha costruito il compasso?
Se invece l’opera d’arte è una tela vuota (bianca) i diritti sono di chi
ha costruito la tela? La mia opera di artista è materialmente nulla
Materialmente sì. Artisticamente, l'idea che il nulla possa essere arte o, al
contrario, l'arte possa essere il nulla, *potrebbe* essere roba tua se non ci
avesse pensato Fischer; o l'idea che la tela possa interagire con la luce, l'
umidità e le vibrazioni sonore dell'ambiente e contenere, solo che noi non le
possiamo vedere, informazioni sull'Universo potrebbe essere originale, se non
l'avesse già detto Rauschenberg (però, in astratto lo aveva affermato Mentore
di Arisia in "Gray Lensman" <grin>). Se lo facessi per soldi c'ha già provato
Jens Haaning ed è stato condannato: "Intitolare la tela vuota 'Prendi i soldi
e scappa', prendere i soldi e scappare non è arte", pare :-D
Post by malattiax
Come si risolve il problema della paternità dell’opera? Cioè, dove si
pone il confine tra i due estremi opposti (ad esempio in una tesi gli
estremi sono l’intelligenza artificiale che scrive tutto e l’uso di un
semplice controllo ortografico), confine che stabilisce cosa è lecito e
cosa no per poter avere la paternità dell’opera, specie in ambito
scolastico o accademico?
Magari non lo stabilisci. Dai alla tesi un punteggio di 110 e lode, ripartite
in 75 e lode all'AI e 35 allo studente.

Naturalmente questo sposta il lavoro a "stabilire cosa è farina del sacco del
candidato e cosa no".

Leonardo
--
"You all presumably know why" :-) :-(
Roberto Deboni DMIsr
2024-07-21 17:41:06 UTC
Permalink
8>< ----
Post by Leonardo Serni
Post by malattiax
Come si risolve il problema della paternità dell’opera? Cioè, dove si
pone il confine tra i due estremi opposti (ad esempio in una tesi gli
estremi sono l’intelligenza artificiale che scrive tutto e l’uso di un
semplice controllo ortografico), confine che stabilisce cosa è lecito e
cosa no per poter avere la paternità dell’opera, specie in ambito
scolastico o accademico?
Magari non lo stabilisci. Dai alla tesi un punteggio di 110 e lode, ripartite
in 75 e lode all'AI e 35 allo studente.
Se parliamo di diritto d'autore non si puo' dare 75 punti all'AI perche'
l'AI non e' una persona fisica e non ha diritti (neanche le societa' le
hanno, in tema di diritto d'autore).
Post by Leonardo Serni
Naturalmente questo sposta il lavoro a "stabilire cosa è farina del sacco del
candidato e cosa no".
Facciamo un paragone: una gara tra manovali a chi sposta piu' terra dal
punto A al punto B. Il regolamento non dice nulla, cosi' uno dei
manovali arriva con un escavatore e stravince. Il premio va attribuito
in parte all'escavatore ? No, e' tutto del manovale intraprendente.
L'escavatore e' una macchina senza diritti.
E neanche il costruttore dell'escavatore, se non l'ha messo in un
contratto alla vendita, puo' avanzare diritti.
Al massimo i perdenti possono contestare l'ingiusta concorrenza.
Ma se il regolamento non l'aveva vietato, tipo precisando che l'unico
mezzo meccanico permesso e' un badile e anche le sue misure.
il premio e' di chi ha usato l'escavatore.

Concordo del tutto invece che quando si tratta di prove d'esame,
ogni aiuto "meccanico" (digitale) sull'oggetto della prova, va
cassato. A decisione insindacabile dell'esaminatore, se l'OP si
domanda chi decide. Del resto l'esaminatore fa presto ad incastrare
il furbetto, chiedendo il procedimento usato per ogni risposta giusta.
Se e' stata l'AI, lo studente fara' scena muta.
--
This is Usenet. If you are sending a link be sure to post a summary, or
include just enough text to give a context. Clickbaiting is unwelcome.
GMG
2024-07-24 11:12:02 UTC
Permalink
Post by Leonardo Serni
Post by malattiax
E se uno studente di oggi avesse usato rispettivamente, incorporati nel
1) un dizionario di sinonimi e contrari per trovare il sinonimo migliore
di alcune parole?
Legittimo: il dizionario offre una scelta e i mezzi per farla, l'utente opera
questa scelta.
.....
Post by Leonardo Serni
Leonardo
che piacere rileggerla!

complimenti per la pazienza di rispondere alla malattiax!

l'idea di dare un voto alla AI, osteggiata dal Deboni,
mi sembra molto simpatica!

il Deboni fa l'esempio dell'escavatore e dice che
il giudizio, preventivo, e le regole, preventive,
le decide l'esaminatore,

quindi l'esaminatore può decidere e mettere la regola
che anche l'AI ha diritto al voto e che
questo voto conta per l'X percento sul voto finale
a seconda di come risponderà lo studente nella verifica
orale delle sue risposte....
Leonardo Serni
2024-08-13 08:19:37 UTC
Permalink
Post by GMG
l'idea di dare un voto alla AI, osteggiata dal Deboni,
mi sembra molto simpatica!
il Deboni fa l'esempio dell'escavatore e dice che
il giudizio, preventivo, e le regole, preventive,
le decide l'esaminatore
Non ho letto, ma il concetto (se ho capito) mi sembra giusto: l'esaminatore
dice cosa si può fare, in dettaglio - e DEVE avere i mezzi per stabilire se
le regole sono state rispettate, altrimenti meglio non metterle! - e lascia
carta bianca agli esaminandi.

Potrebbe dire, per esempio, che un tot del voto finale dipenderà dall'avere
ben scelto e ben utilizzato un tool AI. Che potrebbe avere un senso: voglio
dire, nella vita, a me serve che il tale mi produca X spendendo Y. Se - per
farlo lui anziché ricorrere a una AI, perché non sa farlo - mi spende 10*Y,
l'utilità è minore.

Idealmente vorrei qualcuno che SAPPIA usare una AI, e SAPPIA farne a meno -
il che poi è garanzia ulteriore che possa valutare il prodotto della AI; se
invece devo farlo io, lui mi serve già molto meno.

Leonardo
--
"You all presumably know why" :-) :-(
Continua a leggere su narkive:
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