Discussione:
Incongruenza tra prezzo esposto e prezzo battuto alla cassa
(troppo vecchio per rispondere)
Nathan
2010-04-19 10:52:55 UTC
Permalink
Salve a tutti il newsgroup.

Mi è capitato più volte di dover assistere ad evidenti incongruenze tra il
prezzo esposto sul cartellino indicante il prodotto - ad esempio, al
supermercato, e quello che poi viene rilevato dal passaggio dell'articolo
alla lettura del codice a barre alla cassa. Ad esempio, il prezzo viene
maggiorato alla cassa di un 20% rispetto a quello esposto sullo scaffale
(l'incongruenza spesso viene constatata dall'addetto al reparto). E'
possibile da parte del consumatore, far valere la propria "buona fede" ed
esigere da parte della direzione del supermercato, l'applicazione del
prezzo esposto - e non piuttosto, quello rilevato dalla lettura alla cassa?

Grazie infinite ed un caro saluto.
--
< Nathan > ~ ***@gmail.com
la mia libreria su aNobii
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Mamo (R)
2010-04-19 11:15:46 UTC
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On Mon, 19 Apr 2010 12:52:55 +0200, in it.discussioni.consumatori.tutela
Post by Nathan
possibile da parte del consumatore, far valere la propria "buona fede" ed
esigere da parte della direzione del supermercato, l'applicazione del
prezzo esposto - e non piuttosto, quello rilevato dalla lettura alla cassa?
Certo che si.
E non di "buona fede" si tratta, ma -in generale- di diritto.



Saluti, Mamo
--
Su http://mamofaq.usenet.eu.org trovi riferimenti
giurisprudenziali, normativi, legislativi
sui più comuni temi di questo newsgroup.
Loris_ro
2010-04-19 11:32:05 UTC
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Ma certo! il prezzo esposto è vincolante!

fallo presente in cassa, non avranno altra scelta che verificare e
capitolare se il caso...

.....sai quante volte m'è capitato.....

ciao.!

Lo
Nathan
2010-04-19 11:40:29 UTC
Permalink
lunedì 19/04/2010 13.32, *Loris_ro* ha scritto:

[cut]
Post by Loris_ro
Ma certo! il prezzo esposto è vincolante!
Così a parole è più facile a dirsi che a farsi. Giusto per farti un esempio
pratico, l'altro giorno mi sono recato all'EURONICS di Ragusa, avendo
notato un DVD all'apparente prezzo di 9,90 (e nota bene, tutti gli stessi
articoli riportavano lo stesso identico prezzo), recandomi alla cassa mi
vedo accreditare l'articolo a 19,90. Ho cercato di far valere il mio
diritto ad acquistare l'articolo a 9,90 ma il capo reparto ha insistito
dicendo che dovevo acquistarlo a 19,90 perchè il prezzo battuto alla cassa
e non *il prezzo esposto*, fanno fede, mentre io asserisco esattamente il
contrario. Ebbene, mi chiedevo quale fosse la normativa vigente in materia.
Certamente, il buon senso dice che a fare fede è il prezzo esposto e
constatato dalla cassiera, e non quello rilevato al computer della cassa.
Ma che strumenti ho in mano per far valere questo legittimo diritto?
Ciao e grazie della gentile risposta.
--
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fra
2010-04-19 11:57:38 UTC
Permalink
Post by Nathan
Così a parole è più facile a dirsi che a farsi. Giusto per farti un esempio
pratico, l'altro giorno mi sono recato all'EURONICS di Ragusa, avendo
notato un DVD all'apparente prezzo di 9,90 (e nota bene, tutti gli stessi
articoli riportavano lo stesso identico prezzo), recandomi alla cassa mi
vedo accreditare l'articolo a 19,90. Ho cercato di far valere il mio
diritto ad acquistare l'articolo a 9,90 ma il capo reparto ha insistito
dicendo che dovevo acquistarlo a 19,90 perchè il prezzo battuto alla cassa
e non *il prezzo esposto*, fanno fede, mentre io asserisco esattamente il
contrario. Ebbene, mi chiedevo quale fosse la normativa vigente in materia.
Certamente, il buon senso dice che a fare fede è il prezzo esposto e
constatato dalla cassiera, e non quello rilevato al computer della cassa.
Ma che strumenti ho in mano per far valere questo legittimo diritto?
Ciao e grazie della gentile risposta.
--
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a quel punto glielo lasci e te ne vai. Mi e' capitato varie volte
questo problema, in genere mi viene riconosciuto il prezzo esposto, se
pero' non e' cosi' gli dico che a quel prezzo non intendo fare
l'acquisto (alzando un po' la voce perche' gli altri clienti sentano,
ma senza urlare o fare scenate). In genere qui capitolano, anzi non
ricordo neanche un caso in cui alla fine non abbiano ceduto. Un po' di
tempo fa mi e' capitato un caso del genere in un supermercato in
presenza di un ispettore. Il cassiere insisteva che era giusto il
prezzo di cassa, ma una volta accertato che il prezzo esposto era
inferiore, l'ispettore ha fatto una lavata di capo al cassiere
sottolineando che il prezzo esposto fa fede
Nathan
2010-04-19 12:09:42 UTC
Permalink
lunedì 19/04/2010 13.57, *fra* ha scritto:

[cut]
Post by fra
a quel punto glielo lasci e te ne vai.
Infatti è quello che ho fatto.
Ne deduco che i gestori del negozio non hanno a cuore gli interessi del
consumatore e se ne sbattono allegramente di avere un cliente in meno.
--
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Mamo (R)
2010-04-19 12:17:12 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 14:09:42 +0200, in it.discussioni.consumatori.tutela
Post by Nathan
consumatore e se ne sbattono allegramente di avere un cliente in meno.
In Italia la prima legge del commerciante è: provarci, provarci, provarci
E funzionerà sino a quando chi dovrebbe essere informato, preferisce abboccare.



Saluti, Mamo
--
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Ragnarok
2010-04-19 20:53:59 UTC
Permalink
Post by Mamo (R)
E funzionerà sino a quando chi dovrebbe essere informato, preferisce abboccare.
E fino a quando la gente se ne frega e non denuncia il fatto ai vigili
(a Milano mandi una email e mandano i vigili in borghese a fare i
controlli).
alberto
2010-04-19 13:31:28 UTC
Permalink
Post by Nathan
[cut]
Post by fra
a quel punto glielo lasci e te ne vai.
Infatti è quello che ho fatto.
Ne deduco che i gestori del negozio non hanno a cuore gli interessi del
consumatore e se ne sbattono allegramente di avere un cliente in meno.
questo e' un comportamento sbagliato invece, perche' in questo modo
a fronte di te che te ne vai trovano altri 5 che "cascano" nel giochino,
magari perche' comprano merce accumulandola con altri prodotti.

devi pretendere che venga applicato il prezzo esposto.

alberto
Nathan
2010-04-19 13:46:12 UTC
Permalink
lunedì 19/04/2010 15.31, *alberto* ha scritto:

[cut]
Post by alberto
devi pretendere che venga applicato il prezzo esposto.
Il "pretendere" presuppone una perfetta conoscenza in materia legislativa
da parte del sottoscritto, competenza che al momento dell'acquisto non
potevo esibire al 100% e sulla quale ho preferito ricorrere alla consulenza
del newsgroup. Il gestore da parte sua può anche fare il furbo, non posso
"pretendere" qualcosa che non faccia riferimento a precise leggi normative
in materia. E cmq le risposte che ho ottenuto qui sono più che
soddisfacenti.
--
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felice_pago
2010-04-19 13:46:23 UTC
Permalink
Post by Nathan
[cut]
Post by alberto
devi pretendere che venga applicato il prezzo esposto.
Il "pretendere" presuppone una perfetta conoscenza in materia legislativa
da parte del sottoscritto, competenza che al momento dell'acquisto non
potevo esibire al 100% e sulla quale ho preferito ricorrere alla consulenza
del newsgroup. Il gestore da parte sua puᅵ anche fare il furbo, non
posso
Post by Nathan
"pretendere" qualcosa che non faccia riferimento a precise leggi normative
in materia. E cmq le risposte che ho ottenuto qui sono piᅵ che
soddisfacenti.
io la sapevo cosi' +/-

acquistare beni esposti, negli scaffali,
e' un contratto fra te e il venditore/supermercato,
e il prezzo della merce e' quello esposto, appunto.

ma come detto quando e' capitato a me,
hanno applicato il prezzo esposto


felice&pago

mica per niente
.



--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Nathan
2010-04-19 13:59:41 UTC
Permalink
lunedì 19/04/2010 15.46, *felice_pago* ha scritto:

[CUT]
Post by felice_pago
ma come detto quando e' capitato a me,
hanno applicato il prezzo esposto
Non ho voluto insistere per evitare inutili diatribe con il responsabile
dell'esercizio e cmq, non ero poi così interessato all'articolo. Diciamo
che il mio thread riguarda sia il caso particolare nel quale sono incorso,
sia la tendenza generale da me constatata della *dissociazione* tra il
prezzo esposto e l'articolo che si trova sullo scaffale - che come ho fatto
notare, può non comparire direttamente applicata sull'articolo bensì
esposta in un cartello o tabella con posizione "ondivaga" rispetto
all'articolo stesso.

Non è la prima volta che incorro in incongruenze di questo tipo, e volevo
tastare il terreno sul piano dei diritti dei consumatori.

Ciao ed un caro saluto.
--
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Mamo (R)
2010-04-19 12:16:09 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 04:57:38 -0700 (PDT), in it.discussioni.consumatori.tutela
Post by fra
presenza di un ispettore. Il cassiere insisteva che era giusto il
prezzo di cassa, ma una volta accertato che il prezzo esposto era
inferiore, l'ispettore ha fatto una lavata di capo al cassiere
sottolineando che il prezzo esposto fa fede
Ci sono "insegne" (Leclerc) che si fanno un vanto di rimborsare il doppio della
differenza tra prezzo esposto e prezzo risultante alla cassa, ora che mi
ricordo.



Saluti, Mamo
--
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MarcoM
2010-04-20 04:29:18 UTC
Permalink
Post by fra
inferiore, l'ispettore ha fatto una lavata di capo al cassiere
sottolineando che il prezzo esposto fa fede
A me risulta che il prezzo esposto fa fede eccome.
Marco
--
[cut off the capital B to reply]
Loris_ro
2010-04-19 11:57:32 UTC
Permalink
bah io so che fino ad ora mi bastava ripetere con fermezza che "il prezzo
esposto è vicolante lo sanno anche i bambini!" e mi davano semrpe ragione
tranne nei casi in cui sono riusciti a dimostrare che il prodotto descritto
dal prezzoe sposto non era quello che avevo in mano e giustificanosi che
certa gente prendeva qualcosa e posava nello spazio non corrispondente....

direi cmq che il codice al consumo dica tutto ciò che serve:

http://www.sosconsumatori.it/consigli_acquisti.htm

quì dice che il prezzo esposto è vincolante secondo

D.L. n.114/1998 e art.1446 Codice Civile

in ongi caso basta rifiutarsi di comprare qualora non accettino di appicarti
il prezzo magari prima di arrivare a tanto puoi minacciarli di (e poi farlo)
di chiamare il 117 della gdf.

ciao.

Lo
Mamo (R)
2010-04-19 13:23:49 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 13:57:32 +0200, in it.discussioni.consumatori.tutela
Mmmmmm.... rimanda, comunque ad altre norme.

Direi che è "più facile" partire da qui:
http://europa.eu/legislation_summaries/consumers/product_labelling_and_packaging/l32032_it.htm
Post by Loris_ro
http://www.sosconsumatori.it/consigli_acquisti.htm
quì dice che il prezzo esposto è vincolante secondo
D.L. n.114/1998 e art.1446 Codice Civile
Bah.... a me sembrano altre informazioni fuorvianti.
Non vedo cosa c'entri l'annullabilità di un contratto.

Conserva, invece, piena validità (poichè non abrogato dal codice del consumo)
il decreto leglislativo 114.
Riporto l'articolo che interessa:

Titolo V
Offerta di vendita

Art. 14.
Pubblicita' dei prezzi

1. I prodotti esposti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o
all'ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell'esercizio o su aree
pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati, debbono indicare, in modo
chiaro e ben leggibile, il prezzo di vendita al pubblico, mediante l'uso di un
cartello o con altre modalita' idonee allo scopo.

2. Quando siano esposti insieme prodotti identici dello stesso valore e'
sufficiente l'uso di un unico cartello. Negli esercizi di vendita e nei reparti
di tali esercizi organizzati con il sistema di vendita del libero servizio
l'obbligo dell'indicazione del prezzo deve essere osservato in ogni caso per
tutte le merci comunque esposte al pubblico.

3. I prodotti sui quali il prezzo di vendita al dettaglio si trovi gia'
impresso in maniera chiara e con caratteri ben leggibili, in modo che risulti
facilmente visibile al pubblico, sono esclusi dall'applicazione del comma 2.

4. Restano salve le disposizioni vigenti circa l'obbligo dell'indicazione del
prezzo di vendita al dettaglio per unita' di misura.


Saluti, Mamo
--
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Mamo (R)
2010-04-19 12:05:51 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 13:40:29 +0200, in it.discussioni.consumatori.tutela
Post by Nathan
dicendo che dovevo acquistarlo a 19,90 perchè il prezzo battuto alla cassa
e non *il prezzo esposto*, fanno fede, mentre io asserisco esattamente il
Cazzate.
Chiaro, se si vuole questionare, è bene avere "appoggi", ad esempio è ormai
banale fotografare lo scaffale col cursore del prezzo e codice EAN.
Post by Nathan
contrario. Ebbene, mi chiedevo quale fosse la normativa vigente in materia.
Offerta al pubblico.

Un po' d'iniziativa non guasta.
Guarda cosa viene fuori con alcune semplici chiavi di ricerca date in pasto ad
un qualsiasi motore di ricerca?
http://www.google.it/search?q=codice+civile+offerta+al+pubblico+prezzo



Saluti, Mamo
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pippocalo
2010-04-19 13:23:37 UTC
Permalink
Post by Nathan
Così a parole è più facile a dirsi che a farsi. Giusto per farti un esempio
pratico, l'altro giorno mi sono recato all'EURONICS di Ragusa, avendo
CUT
Post by Nathan
constatato dalla cassiera, e non quello rilevato al computer della cassa.
Ma che strumenti ho in mano per far valere questo legittimo diritto?
Ciao e grazie della gentile risposta.
Credo che in questo caso particolare se esiste anche un cesto con DVD a
19,90 euro l'Euronics potrebbe avere ragione. Dico potrebbe perchè faccio un
ragionamento semplice.

Euronics ha una partita di DVD ormai vecchi in offerta e li mette in un
cesto da a 9,90 euro; ma poco vicino ci sono altri scaffali con i DVD
"ultime uscite" a 19,90.
Sarebbe troppo semplice per il consumatore sostenere alla cassa di aver
preso il DVD dal cesto delle offerte a 9,90.

Questo ovviamente non vale per altri prodotti dove la breve descrizione sul
prezzo esposto nello scaffale consente di individuare univocamente il
prodotto. In questo caso penso che puoi pretendere l'applicazione del prezzo
esposto e a nulla valgono giustificazioni del tipo che dovevano aggiornare
il cartellino.

Saluti.
Nathan
2010-04-19 13:41:52 UTC
Permalink
lunedì 19/04/2010 15.23, *pippocalo* ha scritto:

[cut]
Post by pippocalo
Sarebbe troppo semplice per il consumatore sostenere alla cassa di aver
preso il DVD dal cesto delle offerte a 9,90.
Non ho cercato di fare il furbo, si tratta del DVD in edizione di "Balla
coi Lupi" di Kevin Costner, uscito da un bel po' di anni e che ho trovato
sullo scaffale col prezzo indicato di 9,90. Da MediaWorld è venduto a 8,90
come da un volantino recapitatomi a casa mia. Non trovavo strano il prezzo
di vendita a 9,90. Recatomi alla cassa mi vedo battere il prezzo di 19,90.
Ho cercato di far valere il prezzo indicato sul *singolo* DVD (con
etichetta adesiva) ma l'errore è stato attribuito al gestore del reparto e
come alternativa mi è stato proposto - o pagare il prezzo battuto alla
cassa oppure riporre il DVD sullo scaffale. Ho preferito la seconda, anche
perchè non interessato ad aprire una diatriba col gestore - probabilmente
hanno ottenuto solo di perdere il cliente.

Cmq le osservazioni che ho fatto riguardo l'applicazione dei prezzi *sulla*
confezione e la presenza del codice a barre sono valide lo stesso. Oggi il
codice a barre permette all'esercente una certa "aletorietà"
sull'applicazione dei prezzi al dettaglio, e questo ad scapito del
consumatore che può non associare immediatamente l'articolo al prezzo
esposto. Il problema secondo me esiste e sarebbe materia da approfondire in
sede di diritto dei consumatori.

Ciao e grazie della risposta.
--
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pippo calo
2010-04-19 16:46:48 UTC
Permalink
Post by Nathan
[cut]
Post by pippocalo
Sarebbe troppo semplice per il consumatore sostenere alla cassa di aver
preso il DVD dal cesto delle offerte a 9,90.
Non ho cercato di fare il furbo,
non ho detto questo; ti ho solo dato una spiegazione del perchè in un
caso del genere forse il prezzo che sta nel "cesto" che contiene i DVD
può non essere definitvo.
Post by Nathan
si tratta del DVD in edizione di "Balla
coi Lupi" di Kevin Costner, uscito da un bel po' di anni e che ho trovato
sullo scaffale col prezzo indicato di 9,90. Da MediaWorld è venduto a 8,90
come da un volantino recapitatomi a casa mia. Non trovavo strano il prezzo
di vendita a 9,90.
su questo è difficile sindacare magari loro lo hanno comprato a prezzo
pieno e non vogliono fare sconti.
La tua buona fede non è mai stata in discussione; ti rispondevo solo al
tuo dubbio.
Post by Nathan
Recatomi alla cassa mi vedo battere il prezzo di 19,90.
Ho cercato di far valere il prezzo indicato sul *singolo* DVD (con
etichetta adesiva)
ah ma c'era il prezzo sul singolo prodotto? questo non l'avevo capito.
Post by Nathan
ma l'errore è stato attribuito al gestore del reparto e
come alternativa mi è stato proposto - o pagare il prezzo battuto alla
cassa oppure riporre il DVD sullo scaffale. Ho preferito la seconda, anche
perchè non interessato ad aprire una diatriba col gestore - probabilmente
hanno ottenuto solo di perdere il cliente.
non ha nessuna importanza chi ha fatto l'errore; se volevi potevi
pretendere il DVD a 9.9 euro; sei stato "buono" ed hai lasciato perdere;
magari non avevi tempo da dedicare alla cosa.
Post by Nathan
Cmq le osservazioni che ho fatto riguardo l'applicazione dei prezzi *sulla*
confezione e la presenza del codice a barre sono valide lo stesso. Oggi il
codice a barre permette all'esercente una certa "aletorietà"
solo se non c'è un prezzo esplicito sulla confezione o se il prodotto
non è associabile in modo univoco all'etichetta dello scaffale. In
questi casi non c'è alcun aleatorietà ma solo arrendevolezza del
consumatore....cosa su cui loro contano.

Ciao
Rouge
2010-04-20 13:02:24 UTC
Permalink
Post by Nathan
Ho cercato di far valere il prezzo indicato sul *singolo* DVD (con
etichetta adesiva) ma l'errore è stato attribuito al gestore del reparto e
Se la situazione era questa, dovevi insistere.Più chiaro di così!
L'errore lo pagherà chi ha messo l'etichetta.
Io avrei chiamato la guardia di finanza, tutt'alpiù sarebbero stati loro
a dirti che sbagliavi.
--
Rouge
a***@freemail.it
2010-04-20 00:58:56 UTC
Permalink
Post by pippocalo
Post by Nathan
Così a parole è più facile a dirsi che a farsi. Giusto per farti un esempio
pratico, l'altro giorno mi sono recato all'EURONICS di Ragusa, avendo
CUT
Euronics ha una partita di DVD ormai vecchi in offerta e li mette in un
cesto da a 9,90 euro; ma poco vicino ci sono altri scaffali con i DVD
"ultime uscite" a 19,90.
Sarebbe troppo semplice per il consumatore sostenere alla cassa di aver
preso il DVD dal cesto delle offerte a 9,90.
Non si ptrebbe dare il caso contrario, cioe` che il cassiere sostenga
che il consumatore ha preso il DVD dagli scaffali delle "ultime uscite",
visto anche che la cassa gli da` 19,90?
pippocalo
2010-04-20 08:18:35 UTC
Permalink
Post by a***@freemail.it
Non si ptrebbe dare il caso contrario, cioe` che il cassiere sostenga
che il consumatore ha preso il DVD dagli scaffali delle "ultime uscite",
visto anche che la cassa gli da` 19,90?
certo ed è per quello che in casi del genere fa fede il codice a barre con
quello che c'è in pancia al calcolatore.
Ma in questo caso specifico pare che ci fosse una etichetta proprio sul DVD,
quindi non ci sono dubbi di alcun genere.

saluti
Nathan
2010-04-19 11:54:41 UTC
Permalink
lunedì 19/04/2010 13.32, *Loris_ro* ha scritto:

[cut]
Post by Loris_ro
Ma certo! il prezzo esposto è vincolante!
Allora da quello che leggo in giro, a norma dell'articolo 1336 del codice
civile, vincolante dovrebbe essere il *prezzo esposto*, ma a quanto pare
dall'introduzione nei supermercati ed in genere, nelle vendite al dettaglio
del *codice a barre*, il negoziante non sarebbe più vincolato ad esporre il
prezzo nel singolo articolo, e così si viene a creare una incongruenza ed
un *vuoto legislativo* perchè a fare fede è il codice a barre ed il
contratto viene *perfezionato* solo al momento della battitura alla cassa.
Quindi il consumatore dovrebbe essere obbligato alla verifica del prezzo
solo alla cassa e non allo scaffale, il che mi pare palesemente assurdo.
Insomma esiste una discrepanza tra il prezzo esposto - non più associato al
singolo articolo, ed il valore numerico del prezzo (non rilevabile dal
consumatore) associato al codice a barre che viene letto esclusivamente
alla cassa. Come al solito, incongruenza che poi si viene a ritorcere
contro il consumatore. Secondo me, si dovrebbe obbligare per legge a
riportare il prezzo sul singolo articolo e non vagamente associato ad una
etichetta "vagante" sullo scaffale. Un caro saluto a tutti.
--
< Nathan > ~ ***@gmail.com
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Mamo (R)
2010-04-19 12:07:34 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 13:54:41 +0200, in it.discussioni.consumatori.tutela
Post by Nathan
civile, vincolante dovrebbe essere il *prezzo esposto*, ma a quanto pare
dall'introduzione nei supermercati ed in genere, nelle vendite al dettaglio
del *codice a barre*, il negoziante non sarebbe più vincolato ad esporre il
prezzo nel singolo articolo, e così si viene a creare una incongruenza ed
Questa è la prima volta che la leggo; fonti?
Post by Nathan
un *vuoto legislativo* perchè a fare fede è il codice a barre ed il
contratto viene *perfezionato* solo al momento della battitura alla cassa.
Esiste la _conclusione_ del contratto, il "perfezionamento" è quasi una
invenzione.
Post by Nathan
contro il consumatore. Secondo me, si dovrebbe obbligare per legge a
riportare il prezzo sul singolo articolo e non vagamente associato ad una
Ma infatti è così.
Ci sono anche i regolamenti comunali.



Saluti, Mamo
--
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sui più comuni temi di questo newsgroup.
Nathan
2010-04-19 12:17:37 UTC
Permalink
lunedì 19/04/2010 14.07, *Mamo (R)* ha scritto:

[cut]
Post by Mamo (R)
Questa è la prima volta che la leggo; fonti?
Nessuna fonte, dall'introduzione dei codici a barre il prezzo non viene più
applicato sul singolo articolo, e questa è pratica comune quasi nel 90%
degli esercizi da me frequentati. Vuoi che me ne vada in giro con una
macchina fotografica? Succede che da una parte trovi l'articolo, e
dall'altra il prezzo esposto. Il prezzo esposto sarebbe una sorta di
tabella vagante per lo scaffale dove l'articolo si viene a trovare, quindi
se per una ragione qualsiasi l'articolo e il prezzo sono... ondivaghi, per
così dire, a fare fede è il codice a barre dove il prezzo viene associato
solo alla cassa. Non è una trovata fantastica per l'esercente? Non si usa
più la vecchia, tradizionale *etichettatura adesiva* sull'articolo esposto.
Non mi pare di dire delle cose nuove, anzi quasi mai trovi l'articolo *con*
il prezzo chiaramente associato sulla confezione stessa (o sull'etichetta).
Ormai trovi esclusivamente *codici a barre* ed articolo esposto. Il prezzo
lo indica una tabella che si trova da qualche parte sullo scaffale. Quindi
non è strano che uno si possa recare alla cassa con l'articolo in mano ed
un fantomatico prezzo che si trova da qualche parte sullo scaffale (e qui
scattano le litigate con la cassiera di turno). Ecco, mi domandavo oltre a
fare la voce grossa, quali altri strumenti legislativi mi trovavo tra le
mani per far valere il diritto ad avere applicato il prezzo che si trova da
qualche parte sullo scaffale (lo chiameremo: prezzo ondivago).
Cmq grazie delle gentili risposte.
--
< Nathan > ~ ***@gmail.com
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Mamo (R)
2010-04-19 12:27:33 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 14:17:37 +0200, in it.discussioni.consumatori.tutela
Post by Nathan
Nessuna fonte, dall'introduzione dei codici a barre il prezzo non viene più
applicato sul singolo articolo, e questa è pratica comune quasi nel 90%
degli esercizi da me frequentati. Vuoi che me ne vada in giro con una
Dicevo sul fatto che esista una norma in tal senso.
Post by Nathan
solo alla cassa. Non è una trovata fantastica per l'esercente? Non si usa
più la vecchia, tradizionale *etichettatura adesiva* sull'articolo esposto.
AFAIK, come dicevo, il cartellino è spesso imposto dai regolamenti comunali
relativi al commercio.
Post by Nathan
Ormai trovi esclusivamente *codici a barre* ed articolo esposto. Il prezzo
lo indica una tabella che si trova da qualche parte sullo scaffale. Quindi
In genere, in questi casi, io vedo comunque riportata la referenza EAN.
Con un minimo di pazienza, lassociazione è facile.
Post by Nathan
scattano le litigate con la cassiera di turno). Ecco, mi domandavo oltre a
fare la voce grossa, quali altri strumenti legislativi mi trovavo tra le
mani per far valere il diritto ad avere applicato il prezzo che si trova da
qualche parte sullo scaffale (lo chiameremo: prezzo ondivago).
Io seguirei questa progressione:
- verifica dell'esistenza di eventuali regolamenti comunali
- se si, richiesta di intervento dell'agente di polizia annonaria (talvolta
compito assolto dalla polizia municipale).
- comunque: evitare il negozio in questione, e pessima pubblicità per loro.


Saluti, Mamo
--
Su http://mamofaq.usenet.eu.org trovi riferimenti
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Mendez
2010-04-19 12:47:04 UTC
Permalink
Post by Mamo (R)
Dicevo sul fatto che esista una norma in tal senso.
io ho trovato info qui :
http://snipurl.com/vm21v [www_centroconsumatori_it]
Post by Mamo (R)
AFAIK, come dicevo, il cartellino è spesso imposto dai regolamenti comunali
relativi al commercio.
infatti, sovente dribblato con l'esposizione del cartello 'vetrina in
allestimento' per vari settori, ma il prezzo, nei supermercati, *deve*
essere esposto su unica etichetta.
Che poi sia 'ondivaga', può essere (per negligenza),ma in caso di
incongruenza fra prezzo esposto e scontrino, i problemi sono del
supermercato.
Dove lavoro io, quando succede, il cliente viene rimborsato se il
prezzo è eccedente o gli viene lasciata la merce a prezzo inferiore.
--
Mendez
Mamo (R)
2010-04-19 13:05:26 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 12:47:04 GMT, in it.discussioni.consumatori.tutela "Mendez"
Post by Mendez
Post by Mamo (R)
Dicevo sul fatto che esista una norma in tal senso.
http://snipurl.com/vm21v [www_centroconsumatori_it]
Scusami, ma mica leggo nulla del genere (anzi conferma che -sullo scaffale- il
prezzo deve esserci).

Quella pagina affronta solo *superficialmente* (contraddicendosi pure IMHO) la
questione:

Vantaggi e svantaggi
Il codice a barre cela delle informazioni cifrate per il computer. Nessuno
svantaggio per il consumatore? Indirettamente qualche svantaggio c'è. Con
l'introduzione di questo sistema il cartellino del prezzo finisce col cadere
completamente in disuso. Il prezzo quindi non viene più applicato su ciascun
prodotto, ma solo sullo scaffale, dal momento che con la lettura automatica del
codice a barre alla cassa non c'è più bisogno di registrare i prezzi uno ad
uno. Questo sistema porta certamente a un risparmio di tempo per il
commerciante, però disorienta l'acquirente in quanto è molto difficile
identificarli in mezzo alla quantità di prodotti esposti sugli scaffali. Di
solito poi queste indicazioni di prezzo sono troppo piccole, sicché
individuarle e leggerle diventa una fatica.
Tutto sommato i consumatori hanno un solo vantaggio: uno scontrino migliore.



Direi un punto negativo alla citata associazione in merito alla sua accuratezza
(quanto meno espositiva)...


Saluti, Mamo
--
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Mendez
2010-04-19 13:21:10 UTC
Permalink
Post by Mamo (R)
Scusami, ma mica leggo nulla del genere (anzi conferma che -sullo scaffale-
il prezzo deve esserci).
Guarda che nessuno ha detto che il prezzo sullo scaffale non debba
esserci.
Si parlava di prezzo sul prodotto (etichetta)
Post by Mamo (R)
Quella pagina affronta solo *superficialmente* (contraddicendosi pure IMHO)
Io non vedo nessuna contraddizione.
Il prezzo non è più sul singolo prodotto, ma su etichetta sullo
scafffale. Sul prodotto c'è il codice a barre.
--
Mendez
Mamo (R)
2010-04-19 13:30:05 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 13:21:10 GMT, in it.discussioni.consumatori.tutela "Mendez"
Post by Mendez
Guarda che nessuno ha detto che il prezzo sullo scaffale non debba
esserci.
Io avevo interpretato, veramente, il passo:
Il prezzo esposto sarebbe una sorta di
tabella vagante per lo scaffale dove l'articolo si viene a trovare, quindi
se per una ragione qualsiasi l'articolo e il prezzo sono... ondivaghi, per
così dire, a fare fede è il codice a barre dove il prezzo viene associato
solo alla cassa.
Proprio in tal senso.
Post by Mendez
Io non vedo nessuna contraddizione.
Saluti, Mamo
--
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Mamo (R)
2010-04-19 13:36:49 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 15:30:05 +0200, in it.discussioni.consumatori.tutela "Mamo
(R)" wrote:

[sorry, il dito sul tasto enter è stato più veloce...]
Post by Mendez
Io non vedo nessuna contraddizione.
Mmmmm... davvero frasi come :

svantaggio per il consumatore? Indirettamente qualche svantaggio c'è. Con
l'introduzione di questo sistema il cartellino del prezzo finisce col cadere
completamente in disuso. Il prezzo quindi non viene più applicato su ciascun
prodotto, ma solo sullo scaffale, dal momento che con la lettura automatica del
codice a barre alla cassa non c'è più bisogno di registrare i prezzi uno ad
uno. Questo sistema porta certamente a un risparmio di tempo per il

Non è un "bisogno", ma un comportamento consentito.
Un "cartellino del prezzo" c'è comunque; non è più una etichetta o una cifra
stampata sul contenitore il singolo articolo, ma c'è tuttora.
I prezzi, comunque -dall'uomo o dalla macchina- vengono registrati "uno ad
uno".

commerciante, però disorienta l'acquirente in quanto è molto difficile
identificarli in mezzo alla quantità di prodotti esposti sugli scaffali. Di
solito poi queste indicazioni di prezzo sono troppo piccole, sicché
individuarle e leggerle diventa una fatica.

Bah!
Uno scaffale "normale" ha gli articoli raggruppati in modo omogeneo, e ciscun
"gruppo" ha "normalmente" il suo bel cursore con prezzo unitario, prezzo al
chilo, codice EAN, e altre indicazioni (queste ultime solamente, in genere,
effettivamente indicate con caratteri piccoli).



Saluti, Mamo
--
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felice_pago
2010-04-19 12:47:48 UTC
Permalink
Post by Nathan
Salve a tutti il newsgroup.
Mi ᅵ capitato piᅵ volte di dover assistere ad evidenti incongruenze
tra il
Post by Nathan
prezzo esposto sul cartellino indicante il prodotto - ad esempio, al
supermercato, e quello che poi viene rilevato dal passaggio dell'articolo
alla lettura del codice a barre alla cassa. Ad esempio, il prezzo viene
maggiorato alla cassa di un 20% rispetto a quello esposto sullo scaffale
(l'incongruenza spesso viene constatata dall'addetto al reparto). E'
possibile da parte del consumatore, far valere la propria "buona fede" ed
esigere da parte della direzione del supermercato, l'applicazione del
prezzo esposto - e non piuttosto, quello rilevato dalla lettura alla cassa?
Grazie infinite ed un caro saluto.
a me e' successo un paio di volte,
ogni volta mi hanno applicato il prezzo esposto,
si sono giustificato col fatto che stavano rivedendo
i listini, hanno chiesto scusa e battuto il prezzo
esposto.


felice&pago
.

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
alberto
2010-04-19 14:03:54 UTC
Permalink
Post by Nathan
Salve a tutti il newsgroup.
Mi è capitato più volte di dover assistere ad evidenti incongruenze tra il
prezzo esposto sul cartellino indicante il prodotto - ad esempio, al
supermercato, e quello che poi viene rilevato dal passaggio dell'articolo
alla lettura del codice a barre alla cassa. Ad esempio, il prezzo viene
maggiorato alla cassa di un 20% rispetto a quello esposto sullo scaffale
(l'incongruenza spesso viene constatata dall'addetto al reparto). E'
possibile da parte del consumatore, far valere la propria "buona fede" ed
esigere da parte della direzione del supermercato, l'applicazione del
prezzo esposto - e non piuttosto, quello rilevato dalla lettura alla cassa?
ha validita' il prezzo esposto, tutto il resto sono chiacchiere.

la questione piuttosto e' diversa... spesso la merce non e' disposta
ordinatamente, ci sono parecchi articoli vicini, gli scaffali non la
dividono bene, la "massa" di clienti sposta la merce e quindi e' difficile
individuare correttamente il prezzo di un articolo, oppure si puo' essere
tratti in inganno.
Chiaramente in questo caso sara' necessario ritornare sul punto
di esposizione e verificare insieme al commesso/cassiere la correttezza
di quanto sostenuto.
In molti punti vendita si fara' presto: il prezzo e' esposto con il relativo
codice a barre quindi basta leggere di fianco se l'importo corrisponde
proprio a quell'articolo. In caso di equivoco invece, chiedere sempre
al commesso.

E' vero infatti che spesso i negozianti tentano di approfittare dei
clienti o in buonafede non aggiornano correttamente i prezzi,
magari alla fine di una campagna promozionale o altro, pero' e'
altrettanto vero che e' anche pieno di gente che appena puo' tenta
di approfittarne (da gente che "ci prova" portando volantini con
offerte, buoni e sconti scaduti, a persone che tentano di scambiare i
talloncini con i prezzi etc...)

alberto
Mamo (R)
2010-04-19 14:10:27 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 16:03:54 +0200, in it.discussioni.consumatori.tutela
Post by alberto
la questione piuttosto e' diversa... spesso la merce non e' disposta
ordinatamente, ci sono parecchi articoli vicini, gli scaffali non la
dividono bene, la "massa" di clienti sposta la merce e quindi e' difficile
individuare correttamente il prezzo di un articolo, oppure si puo' essere
tratti in inganno.
Oppure, l'ho visto accadere con troppa frequenza per essere un caso,
all'articolo *esatto* indicato dal cursore del prezzo, è "furbescamente"
accoppiato un articolo diverso (per marca, confezione, grammatura, "gusto",
eventuale promozione) cosicchè il giochino del prezzo differente -ovviamente
più alto- risultante alla cassa diventa "lecito".



Saluti, Mamo
--
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Nathan
2010-04-19 14:15:14 UTC
Permalink
lunedì 19/04/2010 16.03, *alberto* ha scritto:

[cut]
ha validita' il prezzo esposto, tutto il resto sono chiacchiere. [...]
Sono perfettamente d'accordo con te e condivido pienamente le tue
osservazioni. Non ti pare che tuttavia la questione avrebbe una soluzione
assai semplice? obbligare l'esercente ad apporre il prezzo sull'articolo
senza possibilità né di contraffazione né di apposizione da parte del
cliente di falsi prezzi o di scambio di articoli.

Al giorno d'oggi la normativa vigente in materia obbliga i produttori e gli
esercenti ad esporre sugli articoli un mare di particolari che subissano il
cliente di informazioni spesso quasi inutili: ad esempio, la suddivisione
del potere calorico degli alimentari suddiviso in glucidi, lipidi, proteine
e vitamine. Ineccepibile direi ma la presenza del codice a barre permette
all'esercente l'aletorietà dell'informazione più indispensabile al fine di
una corretta compravendita: il prezzo esposto deve corrispondere
all'articolo venduto. E qui si aprono voragini di possibilità
interpretative con cartelli e tabelle che - stranamente dissociate dagli
articoli esposti, vagano per il reparto facendo riferimento a codici a
barre e codici EAN di sorta :-) con inevitabile confusione da parte del
cliente. Ma una banale etichetta sull'articolo esposto no, eh?

Come ai vecchi tempi delle etichettatrici automatiche adesive.

Ciao e grazie.
--
< Nathan > ~ ***@gmail.com
la mia libreria su aNobii
http://www.anobii.com/people/natanaele/
Attenzione: questo post non verrà archiviato su Google Groups.
Mamo (R)
2010-04-19 15:42:30 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 16:15:14 +0200, in it.discussioni.consumatori.tutela
Post by Nathan
assai semplice? obbligare l'esercente ad apporre il prezzo sull'articolo
senza possibilità né di contraffazione né di apposizione da parte del
Questo obbligo, come abbiamo discusso, già è esistente.
Post by Nathan
Al giorno d'oggi la normativa vigente in materia obbliga i produttori e gli
esercenti ad esporre sugli articoli un mare di particolari che subissano il
cliente di informazioni spesso quasi inutili: ad esempio, la suddivisione
del potere calorico degli alimentari suddiviso in glucidi, lipidi, proteine
e vitamine. Ineccepibile direi ma la presenza del codice a barre permette
Dai! mica puoi imporre il prezzo unico.
Dato il mercato, è impensabile un prezzo *stampato* sulla confezione.
Post by Nathan
Come ai vecchi tempi delle etichettatrici automatiche adesive.
Che erano la più semplice delle cose da sostituire...



Saluti, Mamo
--
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Luca85
2010-04-19 14:29:03 UTC
Permalink
Stante tutto quello che ti hanno scritto volevo fare una annotazione.
Per me il prezzo esposto non fa troppa fede perchè non sempre è chiaro
a quale prodotto si riferisce. Il cartellino non è su ogni singolo
articolo ma su una zona dello scaffale.
I bambini possono spostare i cartellini o i clienti possono appoggiare
male le cose che riportano indietro.

Chiaramente se tu vedi scritto:"spaghetti barilla n°5 0,5kg 0,7euro"
non c'è ambiguità, alla cassa pretendi il prezzo scritto sul
cartellino. Se tu leggi solo 0,7 euro e "lì vicino" trovi il pacco da
1kg non puoi chiedere che questo ti venga fatto pagare 0,7.
Però ci sono dei casi in cui la cosa è ambigua. Pensa ai dvd appunto.
Spesso nei supermercati fanno offertone con dvd vecchi in cesti con
dentro un fracasso di titoli. Magari ci sono 3 cesti a 3 prezzi
diversi più i dvd nuovi offerti altrove lì vicino. Se qualche cliente
sposta un dvd da 20 euro nuovo in un cesto di quelli da 5 euro è colpa
del supermercato? Di fianco al cartellino mica c'è scritto l'elenco di
tutti i titoli che son contenuti nel cesto!
Lì se non c'è il prezzo scritto sulla singola confezione spero faccia
fede solo il codice a barre.
Mamo (R)
2010-04-19 15:44:26 UTC
Permalink
On Mon, 19 Apr 2010 07:29:03 -0700 (PDT), in it.discussioni.consumatori.tutela
Post by Luca85
Lì se non c'è il prezzo scritto sulla singola confezione spero faccia
fede solo il codice a barre.
No.
Fa fede il prezzo esposto (che chiaramente, devi essere in grado di
"dimostrare").
Fa parte della professionalità del commerciante evitare incidenti come quelli
da te descritti.
Ad esempio, in quel caso, etichettando coerentemente i singoli oggetti.



Saluti, Mamo
--
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pippo calo
2010-04-19 16:50:39 UTC
Permalink
Post by Luca85
Stante tutto quello che ti hanno scritto volevo fare una annotazione.
Per me il prezzo esposto non fa troppa fede perchè non sempre è chiaro
a quale prodotto si riferisce.
Ma in questo caso pare che ci fosse anche una etichetta di prezzo sul
singolo prodotto ed alla cassa hanno detto che era un errore
dell'addetto alle etichette, e si sono rifiutati di onorare il prezzo.
Nathan
2010-04-19 16:55:03 UTC
Permalink
lunedì 19/04/2010 18.50, *pippo calo* ha scritto:

[cut]
Post by pippo calo
Ma in questo caso pare che ci fosse anche una etichetta di prezzo sul
singolo prodotto ed alla cassa hanno detto che era un errore
dell'addetto alle etichette, e si sono rifiutati di onorare il prezzo.
Esatto, alla fine di tante discussioni ero anche mezzo pentito
dell'acquisto - esistendo decine di alternative per me valide, ed ho
lasciato tranquillamente l'articolo sullo scaffale. Loro recentemente hanno
persino cambiato sede perchè convinti che quella vecchia era troppo lontana
dall'ingresso effettivo al centro commerciale, e così hanno traslocato. Le
vendite evidentemente, non sono per nulla floride, la loro politica
commerciale fa pena, ed io sono qua a fare pubblicità.

Per dieci euro direi che l'affare l'ho fatto io.
Ciao.
--
< Nathan > ~ ***@gmail.com
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